08 Nov Una sera d’autunno
Una sera d’autunno
Era la sera di uno di quei giorni d’autunno inoltrato attraversato, a tratti, dal presentimento del rigore invernale.
Non ricordo perché fossi presente, se per scelta o per necessità, non era semplice per i miei genitori tenermi tranquilla o farmi dormire, ma ero piccola, tanto piccola da confondere le parole, da invertire sillabe e assemblarne di nuove.
La sera era fresca, l’aria vibrava, il fuoco ardeva e le stelle, gelide, pulsavano nel buio. Profumo di caldarroste, vino speziato, croccante al miele.
Uomini e donne parlavano sommessamente, a volte una voce sovrastava le altre, poi si addolciva i gesti erano lenti, misurati, una calma solenne permeava l’allegria.
Qualcosa di profondo e intenso mi avvolgeva come un abbraccio.
Non sapevo, non potevo chiedere se in quella notte rivivesse il rito arcano di un passato di cui si era persa la memoria, se diversamente, fosse il rinnovarsi accorato di quell’inverno trascorso in montagna, quando tanti dei presenti erano solo ragazzi, o semplicemente un bisogno conviviale. Ero in braccio a mio padre e da quella posizione privilegiata guardavo, in basso, la valle punteggiata da luci quando all’improvviso le creste delle montagne al di là del fiume hanno incominciato ad ardere. Le cime coronate di fiamme si stagliavano, fulgide contro il cielo smorzando il chiarore delle stelle.
Un silenzio improvviso, stupefatto, rispettoso.
Le fiamme danzavano, sembrava che i monti fossero vivi e si muovessero.
Emozionata, gli occhi spalancati, senza parole, lasciai lo spazio a quel frammento di tempo di fissarsi nel cuore.
Durante la notte però la paura s’insinuò nei miei sogni e mi svegliai urlando: “le ramme, le ramme, le ramme!
Già allora intuivo, che per squarciare il velo tra il sonno e la veglia, tra il tangibile e l’etereo, tra il mistero e la ragione, bastasse gridare, ancora oggi quando un incubo s’insinua nelle mie notti mi sveglio al suono della mia voce che mi riporta al presente.
Non rammento chi corse al mio fianco per rassicurarmi, a dirmi che il fuoco, non sarebbe riuscito a scendere dalle montagne, e se anche fosse accaduto, il fiume lo avrebbe fermato, il fiume è forte, giovane, impetuoso.
Ancora oggi rammento in modo chiaro e nitido quella sera, ma non ho avuto il tempo di chiedere.